Lettera da Tagum. Eric LOZADA, responsabile internazionale

“Completerò il viaggio… Non aver paura. Nel viaggio di andata tutto andrà bene; nel viaggio di ritorno, tutto andrà bene; la strada è sicura”. Tobia 5,16

Cari fratelli:

Auguri cordiali da Tagum!!!

Provenienti da diverse parti del paese, siamo 17 fratelli e una sorellina riuniti per la nostra assemblea nazionale presso il Bishop Joseph Regan Spirituality Center, La Filipina, Tagum City, Filippine. Il viaggio di arrivo è stato particolarmente impegnativo per i nostri fratelli della prelatura di Marawi che hanno viaggiato tutto il giorno via terra negoziando scogliere pericolose e strade in costruzione. La loro presenza, tuttavia, è stata davvero stimolante, soprattutto perché dopo l’assedio del 2017, continuano a vivere come nomadi, piantando le loro tende nella vicina diocesi di Iligan e Marawi è ancora in rovina. Sfollati ma mai sconcertati, prosperano in un clima di incertezza peggiorato dalla manipolazione politica e dall’estremismo religioso. La spiritualità di Nazareth e la solidarietà fraterna sia tra loro che con la gente li hanno sostenuti. La loro situazione è migliorata con l’arrivo di alcuni sacerdoti religiosi determinati a fare missione lì. Insieme al loro vescovo, arrivano in piena forza. La Little Sister Cecilia Grace ci aiuta a vedere il collegamento tra gli inizi della confraternita e Marawi. Il defunto vescovo Benny Tudtud, allora vescovo di Marawi, invitò la Little Sister Madeleine nei primi anni ’70. Fino ad ora, la prelatura è stata il fulcro del dialogo musulmano-cristiano nelle Filippine. La presenza di Jimmy, un diacono appena ordinato, è un seme di speranza per la confraternita di membri anziani e in indeboliti.

La bellezza del posto

Il Bishop Joseph Regan Center è gestito dalle Ancillae Christi Regis (ACR) Sisters. Questa congregazione locale di suore, fondata dal defunto vescovo Reagan nel 1989, il primo vescovo della diocesi di Tagum, possiede questo centro di 2 ettari, situato su una collina e un prato con strutture di nuova costruzione che potrebbero ospitare quasi un centinaio di partecipanti al ritiro. La bellezza della vista panoramica dalla sua veranda è eguagliata dall’esercizio di routine di salire e scendere le scale tra i nostri alloggi e il nostro luogo di ritrovo. Siamo accolti la sera del primo giorno da un acquazzone molto forte. Madre Terra ci chiama ad apprezzare il verde lussureggiante del luogo e l’abbondanza di acqua fresca. La calda ospitalità delle suore e la cucina di prima classe di suor Mabel (con una speciale prelibatezza di verdure ed erbe appena raccolte dall’orto) rendono il nostro soggiorno davvero rinfrescante e riposante.

Il ritmo e la sostanza dell’assemblea

Dopo le presentazioni personali, la sorellina Cecilia ha condiviso con noi la presentazione della sorellina Cathy su “Per una chiesa sinodale di comunione, partecipazione e missione: uno sguardo agli episodi della vita del piccolo Fratel Carlo di Gesù: far luce sul nostro processo sinodale”. La presentazione ci dà la forza di vedere la ricca reciprocità tra il viaggio dell’anima di Fratel Carlo e i processi sinodali di una chiesa sinodale. Manteniamo lo stesso spirito nel pomeriggio mentre ci appropriamo e condividiamo in piccoli gruppi la nostra revisione della vita in termini di identificazione di compagni e guide nella comprensione della nostra vocazione e missione nella chiesa e ricordando momenti di ascolto, espressione, celebrazione, discernimento e formazione. Il vescovo Edwin nella sua omelia alla messa ci esorta a un livello di solidarietà affettiva nel loro ministero di incontro e amicizia con i musulmani a Marawi. Al centro della nostra assemblea c’è una giornata nel deserto. Questa giornata di prolungata solitudine e intimità con Dio è preparata la sera con una veglia personale ai piedi dell’Amato. Durante la nostra Eucaristia serale, condividiamo le nostre esperienze nel deserto nell’intimità della triade. Dal giorno nel deserto, intraprendiamo il cammino di guardare attentamente gli elementi essenziali della Spiritualità. Sia nel vedere insieme che nell’ascoltarci a vicenda guidati dal direttorio, emergono alcune preoccupazioni emergenti: che il Mese di Nazareth non è più una “conditio sine qua non” per i membri, ma è fortemente incoraggiato; che la regolarità nella pratica dei mezzi spirituali, la corrispondenza con i membri e la partecipazione alle riunioni mensili per un anno qualificano uno come membro regolare; l’incorporazione della spiritualità nella pratica e nella spiritualità delle comunità ecclesiali di base; l’introduzione della spiritualità nei seminari. Ascoltiamo realtà concrete e preoccupazioni pratiche durante l’incontro di lavoro: che le fraternità locali hanno bisogno di essere ravvivate e animate attraverso le visite; che l’esperimento pionieristico di fare il Mese di Nazareth a Marawi ha bisogno di ulteriore discernimento e pianificazione; che la novena a San Charles de Foucauld preparata dal Kapatiran sarà presto disponibile; che la prossima assemblea nazionale si terrà a Palo, Leyte dal 21 al 25 luglio 2025. La nostra serata di fraternità è stata onorata dalla presenza del vescovo Medel di Tagum.

“Andate avanti, ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi…” è stata l’esortazione del Vangelo durante la nostra ultima Eucaristia. Torniamo a casa pieni di nuove intuizioni e di spirito rinnovato. “La messe è molta, ma gli operai sono pochi…” Ci impegniamo a continuare il cammino con rinnovato senso di corresponsabilità e collaborazione, confidando nello Spirito che è sempre avanti.


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