Carissimi, visto il tempo che viviamo, immersi in un clima di violenza e di guerra, e viste le richieste di pregare per la pace che provengono da molte parti (ringraziando Dio) e soprattutto da papa Francesco, mi viene spontaneo riflettere su una cosa: ma a che serve pregare?
Confesso che a volte penso: ma tanto prego o non prego Dio poi fa quello che vuole (d’altra parte Dio è Lui e non io)… allora che prego a fare? Altre volte mi viene in mente Michela, una bambina di Roma (che ora però avrà una quarantina d’anni), che in un incontro di catechismo mi stupì con una frase epica! C’era un battibecco durante la catechesi tra due ragazzine (una era lei); la stessa Michela era scandalizzata dal problema della sofferenza e si chiedeva come mai Dio non intervenisse davanti a certe cose; l’altra voleva difendere Dio e diceva: «Ma con tanti miliardi di persone come fa a stare dietro a tutti? Qualcuno gli sfugge, bisogna capirlo». A questo punto Michela ha risposto: «Se sapeva di non farcela non si doveva prendere la responsabilità»! Come si fa a darle torto?
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