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(English) Immense Invasion of Refugees. My Standpoint
(English) Emmanuel ASI, Pakistan, Report Fr. Thomaiar 2015
(English) OBITUARY – Thomaiar, Myanmar 2015, Arthur CHARLES, Asian responsible
(Français) Grégoire CADOR, Aux amis du diocèse, 23 Juillet 2015
Piccolle Sorelle di Gesú in Ceuta
Ceuta, 7 maggio 2015
Carissime sorelle e amici,
Dopo più di un anno di discernimento e preparazione, di riflessione e di preghiera, è arrivato il momento di metterci in cammino verso Ceuta. Il 9 aprile siamo arrivate in questa terra per iniziare una nuova fraternità e vivere in questo luogo di frontiera, porta per l’Africa verso l’Europa. Una città di 80.000 abitanti, interculturale e interreligiosa. La metà della popolazione è musulmana; sono presenti una comunità cristiana,una ebraica e una hindu sindhis. Ci sono 40 moschee, 7 chiese, una sinagoga e un tempio hindu. A livello geografico, questa città si trova nel nord del Marocco, a 14 km, attraversando il mare, dalla Spagna, Algeciras. Questo passaggio è “Lo Stretto di Gibilterra”. Siamo circondate dal mar Mediterraneo e dall’Oceano Atlantico.
E’ una bellissima città e nello stesso tempo è una città di una grande complessità e di mille contrasti in pochissimo spazio, 30 km quadrati! Stiamo cercando di scoprire diverse realtà che ci toccano profondamente: una “grande grilla” di 8 km che tanta gente cerca di saltare…il mare che ci circonda dappertutto, dove gli emigranti rischiano la loro vita pur di arrivare…tutti gli scambi commerciali alla frontiera…le donne-mulo, la clandestinità, non solo degli africani, ma anche dei marocchini e degli algerini che diventano tutti delle persone “senza documenti”…le condizioni di lavoro dure, con salari molto bassi, soprattutto per le donne che vengono ogni giorno dal Marocco…i bambini che arrivano da soli e che trovano asilo nelle strutture del Governo …e il CETI “Centro di soggiorno temporaneo per gli emigrati” per la prima accoglienza, gestita dal Governo. La struttura ha una capacità di accoglienza per 500 persone e spesso sono più de doppio!
Quando siamo arrivate, ci siamo “accampate” in una stanza di un appartamento, aspettando che siano terminati i lavori nell’appartamento dove alloggeremo. Abitiamo in un quartiere molto popolare: HADU. Ci si incontra facilmente, abbiamo già fatto conoscenza con i nostri vicini, con la gente del nostro quartiere, le persone che frequentano la parrocchia, gli immigrati…Ci sentiamo accolte da tutti e la vita ci porta continuamente a rendere grazie per il dono della Fraternità.
Abbiamo fatto un “pellegrinaggio” vissuto con grande rispetto e silenzio, illuminato e accompagnato dalla preghiera e dalla Parola di Dio: “Io sono la Via, la Verità e la Vita” ci dice Gesù in questi giorni e ci ripete continuamente: “Dimorate in me, amatevi gli uni gli altri…” un pellegrinaggio non solo interiore, ma anche verso i luoghi dove la vita e la morte si incontrano:
- Benzu, dove abbiamo pregato e scoperto la brutalità delle “grande grigle” invalicabili!
- El Tarajal, l’unico posto per passare la frontiera, dove i nostri occhi non possono credere ciò che vedono!
- CETI, dove abbiamo trovato una grande umanità da parte di tutte le persone che lavorano lì. Ci hanno aperto le porte affinché potessimo entrare per accompagnare soprattutto le donne che non escono.
- Il Marocco che scorgiamo da lontano e che possiamo raggiungere con facilità, con un passaporto europeo…e accanto centinaia e centinaia di giovani nascosti nella foresta, aspettando il giorno benedetto di arrivare sulla nostra terra…Quanti volti abbiamo già incontrato…resteranno scolpiti per sempre nel nostro cuore! Rabat, Castillejos e Tangeri dove abbiamo incontrato il Vescovo Santiago: un vero fratello! Da giovene studente della Gregoriana, andava spesso ad incontrare le piccolle sorelle alla borgata di Roma!
- Fermarsi sulla spiaggia per pregare, per cogliere i frutti della giornata e contemplare la bellezza della natura ci permette anche di raggiungere la tragedia che si vive nel Mediterraneo, dove muoiono continuamente delle persone senza nome e che a noi ora è data la possibilità di conoscere…quasi tutti nella loro traversata hanno vissuto l’esperienza della morte di un amico o di un membro della loro famiglia. E’ troppo difficile scrivere ciò che abbiamo ascoltato!
In questi giorni abbiamo fatto l’esperienza che la morte non ha l’ultima parola; la forza della vita e della loro fede sono talmente grandi che alimentano la nostra speranza: noi entriamo nel Mistero Pasquale con ognuno di loro, una Grazia che ci cambia nel profondo di noi stesse!
Una parola, uno sguardo, un saluto…ci ha permesso di fare conoscenza con qualcuno alla porta di un negozio o sulla strada e di ascoltare delle storie inimmaginabili di tutto il percorso fatto per arrivare fin qui…quante sofferenze!!! Poco a poco abbiamo creato dei legami…iniziato a farci degli amici…La loro fede ci incoraggia ed è il loro sostegno: che meraviglia! Ci hanno chiesto di andare a pregare con loro…Ci esprimono che ciò di cui hanno bisogno è di poter parlare e confidare ciò che hanno vissuto, tutto ciò che portano nel loro cuore, poiché hanno “visto e vissuto molte cose”… Alcuni ci hanno detto che era la prima volta che qualcuno li aveva accolti, salutati, invitati a pranzo…e per noi, vederli a casa nostra e riconoscerli è una grande gioia!
La nostra vita è colorata da piccoli gesti molto concreti: accogliere le lacrime, ascoltare una parola, rischiare la relazione, una parola di affetto, sguardi che si incrociano e che parlano della sofferenza che portano nel loro cuore…gesti percepiti come gesti evangelici, portatori di vita, di forza, di luce, di pace! E in più vivere tutto questo insieme, in comunità, è sorgente di una grande gioia!
Ogni giorno facciamo l’esperienza di essere sostenute dalla vostra preghiera e dal vostro affetto.Viviamo un tempo nel quale ci è dato di essere accolte e che abbiamo bisogno degli altri.
Un piccolo esempio: una donna, Jadija, ci accompagna a piedi per tre km, dalla frontiera fino a Castillejos , semplicemente per non lasciarci sole sulla strada!!!
Un dono: Alpha, un giovane della Guinea Conakry, che abbiamo conosciuto per strada, questa mattina, insieme a 32 colleghi, ha avuto la possibilità di prendere la nave per raggiungere la Penisola. Ceuta non può trattenere tutta la gente che arriva e man mano vengono “espulsi”, ma questo apre loro la possibilità di restare in Europa e di aprirsi un cammino: è il loro sogno! Essere al porto testimoni della loro gioia ed essere con loro, è stata per noi un’esperienza forte e commovente…la traversata non è finita e neppure le difficoltà…Ora vanno verso l’Europa, dove non sarà facile per loro!
Come per Mosé, questa terra, che diventa la nostra “terra”, è un luogo sacro che non vogliamo soltanto abitare, ma amare e, togliendoci i sandali, vogliamo pregare perché “venga il Regno di Dio, affinché possiamo diventare dei fratelli e sorelle senza barriere, senza timori, senza muri né griglie…”
E’ vero, cominciare una fraternità senza nient’altro che il desiderio dell’incontro, cercando un luogo dove abitare e un lavoro per vivere, facendo del quotidiano lo spazio dove il nostro cuore si unifica per vivere come figlie amate dal Padre, tutto questo è una grazia che risveglia in noi il desiderio di seguire GESU’ e di fissare il nostro sguardo su di LUI. ..Voi potete rendere grazie con noi per la bellezza del tempo che stiamo vivendo.
“Da quando siete qui, c’è come una pace intorno a noi…” ci ha detto una vicina: questa è una piccola perla che sicuramente ci aiuterà nei momenti forse più difficili, ma per ora, accogliendo la Pace che Gesù ci offre, vi diciamo la nostra amicizia e gratitudine per quello che ci avete donato stando sull’altra riva!
Maria da Gloria, Luigina Maria, Paloma e Rosaura
(Français) Aux amis du diocèse de Maroua-Mokolo et de Tokombéré
Lettera di Pasqua 2015, fratello responsabile
in questa tempo di Pasqua, con la gioia di Gesù Risorto, senza dimenticare la preoccupazione per l’essere umano che soffre in tante parti del nostro mondo, vicini o lontani da noi, forse al nostro fianco – immigrati, cristiani perseguitati, rifugiati a causa della guerra, persone trattate come animali, bambini soldato – persone come noi che vivono in altri paesi o in una situazione sociale, familiare o lavorativa con i propri Diritti Umani ridotti a pura teoria, per le cause che tutti conosciamo, il messaggio pasquale ci chiede di prendere il nostro posto e ci fa aprire gli occhi. Il giovane vestito di bianco che nel sepolcro, preparato per Gesù, dice alle donne che Gesù è risorto, che non venga imbalsamato, che vadino e annuncino che è vivo, questo giovane è ognuno di noi ed è nostra responsabilità dire con la nostra vita di fratelli che Gesù vive. E non c’è pietra che lo possa rinchiudere – la codardia, l’invidia, l’odio, i fondamentalismi – e che non è necessario continuare ad imbalsamarlo con forme religiose che non hanno nulla a che vedere con il Vangelo, ridotto a una icona a cui si può offrire culto, perchè non si ama. Gesu Cristo, figlio del Padre, fratello nostro, Dio in terra, ci dà la forza oggi con la sua luce e ci invia ad essere presbiteri, servitori del popolo, dei più piccoli in particolare e degli umili, non come professionisti della religione – signori del tempio o cortigiani religiosi (in ogni paese ci sono forme diverse) che si rifugiano nelle cerimonie e rimangono comodi nelle loro strutture e forme di potere. Il nostro papa Francesco inizia la bolla Misericordia Vultus dicendo che Gesù è il volto della misericorda del Padre, e più avanti che siamo chiamati a vivere di misericordia perchè a noi è stata offerta la misericordia prima di tutto. Questo anno Giubilare annunciato da Francesco è la grande notizia di questa Pasqua e una forte chiamata ad essere misericordiosi. Ma come è difficile praticare la misericordia con coloro che non la praticano! E’ qui che abbiamo una sfida per la nostra vita.
Sarebbe bene iniziare in qualche momento l’Anno Giubilare della Misericordia facendo nelle nostre fraternità una revisione di vita partendo dalla realtà di ogni paese e dal contesto globale del nostro mondo. Più avanti potremo offrire alcune piste.
Nella prima settimana di pasqua abbiamo vissuto l’assemblea della famiglia di Fratel Carlo a Castelfranco, Italia. Abbiamo lavorato come delegati e responsabili delle fraternità in un luogo di fraternità offerto dalle Discepole del Vangelo, ci siamo sentiti in casa, accompagnati con tanta semplicità da queste giovani sorelle che sono pura gioia. Grazie a loro e all’equipe composta da Marianne, Anne Marie, Antonella e Josep, abbiamo lavorato il tema di Carlo de FOUCAULD, l’orante, il lavoratore, come inviti alle nostre fraternità, condividendo ciò che stiamo vivendo. Abbiamo messo in comune il vissuto del questionario preparatorio. Potete vedere il resoconto delle nostre fraternità sacerdotali nel sito www.iesuscaritas.org E’ importante far emergere tutto il lavoro sul centenario di fratel Carlo, raccogliendo le iniziative delle diverse fraternità e paesi. E’ chiaro che vogliamo celebrare l’evento con la semplicità delle persone del Vangelo e con lo stile di Nazaret, senza trionfalismi.
La nostrra prossima riunione si farà ad Aquisgrana, Germania, nella prima settimana di pasqua 2017. La nuova equipe di preparazione è formata da Marianne, segretaria, Armelle (sorella del Vangelo), Antonella (discepola del Vangelo) e Claudio (fraternità secolare)
E’ stata per me una gioia grande incontrare a Castelfranco Secondo MARTIN, responsabile italiano e Giannantonio ALLEGRI. L’ho abbracciato per la prima volta. La sua testimonianza e la sua pace torrenziale mi ha aiutato a liberare me stesso da sequestri, attaccamenti e dipendenze e ad essere chiamato a perdonare sempre coloro che mi potessero far danno. Questo fratello ci regala il suo Nazaret di vida, di cuore e di mani aperte per mostrare la misericordia di Dio nelle situazioni difficili da immaginare. Nel suo cuore convivono i suoi sequestratori e la sua libertà.
Altra bella notizia in questa Pasqua è la prossima beatificazione di Óscar Arnulfo ROMERO -san Romero d’America-. Il suo sangue versato per la causa di Gesù è un’altra chiamata alla nostra chiesa universale a valorizzare l’offerta generosa di uomini e donne che, come mons. ROMERO hanno dato tutto al proprio popolo. Questo pastore ci insegna ad essere pastori sullo stile di Gesù, senza fuggire il pericolo che presuppone lo stare impegnati con i poveri. Non ha avuto paura dei pericoli e come Gesù, ha messo la faccia per gli altri senza tener conto delle conseguenze. Auguri in modo particolare alle nostre fraternità latino americane.
Il nostro fratello Carlo in queste settimane di grandi cambiamenti nel mondo, di conflitti senza soluzione, di nuove forme di schiavitù, ci dà la possibilità del Nazaret per capire meglio le persone che perdono tutto per incidenti, attentati, catastofi naturali, guerra povertà estrema, malattie….. Come comprendere la gente che soffre? Como comprendere Dio? E’ un problema della nostra ragione o del nostro cuore? Come manifestò nella sua vita fratel Carlo tutto ciò che ha vissuto e come con il Vangelo in mano siamo chiamati a condividere ed aiutare? Per molte persone la vita ha perso senso; la speranza e la misericordia sono il pane che quotidianamente dobbiamo distribuire e questo è un esercizio di conversione del nostro cuore, di fede e di uno spazio contemplativo che ci colloca accanto alla croce di Gesù e perfino dentro il sepolcro per annunciare che è vivo, senza paure e con gioia, con la pietra messa da parte e la porta ben aperta. Condividere il dolore e la gioia è un segno di incarnazione.
A luglio ci sarà il Mese di Nazaret in Asia, a Myanmar, e a novembre a Marsanne, Francia. A luglio anche l’incontro a Viviers di sacerdoti a confronto con l’Islam. Questi eventi li trovate nel nostro sito www.iesuscaritas.org e l’equipe internazionale vi invita a partecipare o a pregare per i fratelli, mettendo nelle mani del Signore questi incontri di fraternità, e sentirci parte della fraternità universale. Non dobbiamo rimanere soli nei nostri piccoli gruppi delle fraternità locali o di ogni paese: ci sono molti fratelli di altre lingue, etnie che vivono il carisma di fratel Carlo di FOUCAULD come preti diocesani. Quando condividiamo ciò non come una etichetta di marca o come gruppo spirituale, viviamo la fraternità universale, e ci avviciniamo ancor più al modello di Gesù, a una Chiesa samaritana, che scende dalla sua cavalcatura e si prende cura del necessitato senza girare a vuoto o guardare dall’altra parte.
Grazie per comunicarmi qualsiasi evento delle vostre fraternità (ritiri, Mese di Nazaret, assemblee): sarà messo nell’AGENDA del sito. Molte grazie a tutti e a ciascuno.
Con la gioia pasquale, che si diffonde come l’acqua che spargiamo nelle nostre chiese ai fratelli e sorelle durante le celebrazioni, il mio abbraccio sincero e fraterno proclamando Gesù risorto.
Aurelio SANZ BAEZA, fratello responsabile
Perín, Cartagena, Murcia, Spagna, 23 aprile 2015
(Grazie, Mario, per la traduzione)
Lettera di Jean-François e Aurelio, 27 marzo 2015
Carissimi fratelli,
dal 21 al 27 marzo ci siamo riuniti a Perín, nella casa di Aurelio, per riflettere e lavorare sulla vita delle fraternità. Con questa lettera vogliamo unirici a tutti voi, nostri fratelli sparsi nelle varie parti del mondo, Africa, America del Nord e del Sud, del Centro e dei Caraibi, Asia, Australia e Europa.
Crediamo un fatto importante per le comunità cristiane, che accompagniamo come preti, oggi sia la parola di papa Francesco e le prospettive di rinnovamento per la vita della Chiesa che ha tracciato nell’esortazione apostolica « Evangelii Gaudium ».
Ci fa felici la convergenza tra i grandi temi sviluppati da papa francesco e alcuni aspetti fondamentali del messaggio spirituale di fratel Carlo:
- La gioia che nasce dall’incontrarsi con Gesù
- La spinta missionaria che passa attraverso l’amicizia e la familiarità con il popolo che ci è stato affidato (“odore di pecore”)
- Il desideri di una Chiesa capace di “uscire verso le periferie esistenziali”
- La proposta di « una chiesa per e con i poveri »
- L’importanza della misericordia verso tutti i feriti della vita…
Grazie a tutti i nostri fratelli che sottolineano questa convergenza nei loro scritti e manifestazioni, negli incontri e ritiri. Ciò ci spinge avanti e conferma l’importanza della nostra fraternità sacerdotale nel cuore della vita e missione della Chiesa.
In questa settimana, vissuta nell’amicizia e nella condivisione della preghiera, abbiamo trattato vari temi che in vari modi toccano la “fraternità universale”, auspicataa da fratel Carlo:
1) Il riconoscimento della fraternità sacerdotale Iesus Caritas da parte della Congregazione del Clero. Non è solamente un espediente formale per “essere in regola» con l’Istituzione. E’, soprattutto, l’inserire il nostro ministero presbiterale con la caratteristica particolare della spiritualità di fratel Carlo (spiritualità di Nazaret, dimensione missionaria caratterizzata da un apostolato di bontà, l’opzione preferenziale per i poveri, la nostra volontà di condividere le responsabilità con i laici…) nella dinamica della Chiesa Universale.
A seguito di una breve intervista di Aurelio, insieme a Secondo (Italia) e Honoré (Burkina Faso), in dicembre con il cardinale STELLA, nuovo prefetto della Congregazione del Clero, a Roma, questa mattina abbiamo inviato la documentazione richiesta, accompagnata dalla nostra domanda. Attendiamo il riconoscimento.
2) Abbiamo lavorato anche sul progetto dell’incontro intercontinentale delle Americhe ((Nord, Centro, Caraibi e Sud) che si terrà a febbraio 2016 in Messico.
Un grazie alle fraternità del Messico che accoglieranno questo importante incontro ed offriranno ospitalità.
Grazie anche a Maurizio da SILVA JARDIM di Porto Alegre e a Mark MERTES de Kansas City per l’impegno della preparazione.
3) Nel contesto di una attualità segnata da tensioni da una parte del mondo mussulmano e i paesi occidentali, riteniamo molto importante l’incontro che si terrà a Viviers dal 13 al 19 luglio prossimo con il tema « Sacerdoti diocesani, a servizio dell’incontro tra cristiani e mussulmani, alla luce del messaggio di Carlo di FOUCAULD »
Questa sessione ci permetterà di collocare il ministero presbiterale nella sua responsabilità di promuovere e sviluppare all’interno delle comunità cristiane un processo di incontro e dialogo con i mussulmani.
I sacerdoti delle fraternità europee si incontreranno con i sacerdoti che esercitano il loro ministero nel Magreb o nel Sahel. Questo scambio di esperienze sarà arricchente per entrambi nel servizio della « fraternità universale ».
(Vedere l’invito a questa sessione nella pagina internazionale della fraternità: www.iesuscaritas.org)
4) La fraternità universale passa anche per la solidarietà economica di tutte le fraternità.
Per organizzare il Mese de Nazaret, gli incontri e gli spostamenti necessari la cassa internazionale ha bisogno di risorse regolari.
Perciò è necessario che ogni paese con la propria quota contribuisca con un 10 % alla cassa internazionale.
Mark MERTES, responsabile dell’economia dell’equipe internazionale, si metterà in contatto con ogni tesoriere nazionale per raggiungere tale scopo.
5) Grazie a tutti coloro che avete risposto al questionario inviatovi per l’incontro della Famiglia spirituale di Carlo di FOUCAULD che si terrà a Castelfranco, in Italia, la prima settimana di Pasqua. Aurelio ci sarà e ci comunicherà ciò che si sta preparando per la celebrazione del centenario della morte del beato Carlo di FOUCAULD.
6) Il prossimo incontro dell’equipe internazionale si farà a Perín, Spagna, dal 20 al 29 ottobre 2015.
Sarà un tempo di ascolto insieme su tutto ciò che le fraternità vivono nel mondo. Sarà anche un tempo di discernimento per l’equipe per conoscere ciò che il Signore desidera da noi affinché, insieme e nelle fraternità sparse nel mondo, possiamo prestare il servizio dell’unità della famiglia umana, come una chiamata del Concilio Vaticano II e per testimoniare fratel Carlo quale “fratello universale”.
Non ci dimentichiamo che in queste riunioni dell’equipe internazionale è lo spirito di Nazaret a guidarci e a chiamarci a vivere concretamente l’incontro con il popolo e le comunità cristiane che ci accolgono.
Con tale spirito durante questa settimana abbiamo incontrato il vescovo di Cartagena, José Manuel LORCA, le piccole sorelle di Gesù e i fratelli sacerdoti della fraternità di Murcia, così pure tutte le persone accolte e quelle che accolgono nella comunità di Torre Nazaret e i vicini della parrocchia.
Vi auguriamo un buon cammino verso la Pasqua e vi abbracciamo di tutto cuore.
Jean François e Aurelio
Perín, Cartagena, Murcia, Spagna, 27 marzo 2015
PDF: Lettera Jean François e Aurelio,Perín,27marzo2015,italiano