Diario Italiano 131

“Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico” (Mt 11, 7-9).

Domenica scorsa (III Domenica di Avvento), mentre proclamavo il Vangelo durante l’Eucarestia, queste parole mi risuonavano nel cuore come domanda rivolta a me, alla nostra fraternità, a noi che cerchiamo quotidianamente di vivere la nostra vita e il nostro ministero sacerdotale sostenuti dalla testimonianza luminosa di fratel Carlo la cui “grandezza” è stata nel ricercare costantemente l’ultimo posto a imitazione del suo beneamato Signore Gesù. Chi siamo andati a vedere nel deserto, spinti dallo Spirito, un profeta? Si! Un profeta che Dio ha donato alla Chiesa e al mondo perché preparasse “oggi” la via per incontrare questa nostra umanità.

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Gesù, compagno di viaggio. Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, gennaio 2023

Carissimi, abbiamo iniziato, in comunità, il nuovo anno leggendo in modo continuo, all’ufficio delle letture, il libro della Genesi. Mi ha particolarmente interessato quello che è scritto di Noè:

“Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio” (Gen 6,9).

L’augurio più bello che posso fare a me stesso e a ciascuno di voi per il 2023 è quello di viverlo camminando con Dio, in compagnia di Dio.

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Piccoli Fratelli di Jesus Caritas , dicembre 2022

Il sorriso del piccolo Gesù

Caro Gesù bambino, è il tempo della letterina di Natale. La ricordo ancora: la copertina con l’immagine del presepe con tanti brillantini a rendere lucente il cartoncino su cui scrivere all’in-
terno i buoni propositi molto spesso suggeriti dai familiari o dalla maestra. Altri tempi!

Quest’anno vorrei inviarti una letterina per tutti quei bambini che non possono farlo: i bambini non nati ma viventi nel tuo amore per l’eternità; i bambini vittime di violenze le cui ferite hanno infranto la loro infanzia e segnato la loro esistenza; i bambini che soffrono e muoiono di fame, vittime dell’ingiustizia di un mondo in cui c’è chi ha troppo e chi ha troppo poco; i bambini avviati al lavoro, che vedono negati il diritto allo studio e al gioco; i bambini soldato, costretti ad imbracciare armi che dovranno usare; i bambini in fuga con i loro genitori dai Paesi dove
sono nati, a causa della guerra e della povertà, in cerca della speranza di un futuro migliore; i bambini che non conoscono le carezze di mamma e papà; i bambini malati costretti negli
ospedali, da cui forse non usciranno curati o addirittura vivi.

La letterina diventa un grido afono per tanto dolore innocente, silenzio assordante, voce dall’intimo: perché Gesù? Perché Signore? Non mi dai risposta, mi avvolgi nel silenzio della notte stellata di Betlemme.

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Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, ottobre 2022

Carissimo papa Giovanni, uso questo tono confidenziale perché hai accompagnato tutta la mia vita.

Tu venivi eletto papa il 28 ottobre 1958 ed io nascevo il mese successivo, nello stesso giorno, i miei genitori erano indecisi sul nome da darmi ed ebbe la meglio Paolo nel ballottaggio con Giovanni.

Mia sorella maggiore mi ha portato diverse volte sulla tua tomba e tu potresti dirmi se era un affidarmi alla tua paternità. In casa, nella sala da pranzo, avevamo un piatto di rame con la tua immagine, devo dire che era bruttino ma il tuo volto estremamente rassicurante, un punto di riferimento.

Ti ho conosciuto meglio entrando in Fraternità grazie ai racconti degli incontri personali avuti con te da Gian Carlo, fondatore dei nostri Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, comunità a cui appartengo e del tuo segretario mons. Capovilla, per tutti don Loris, che con amore filiale ha conservato la tua memoria, fino al giorno del suo cardinalato e del suo nascere al cielo. Nel mio cammino verso il presbiterato mi sei stato compagno di viaggio, luce del mio essere prete.

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Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, settembre 2022

Carissimi, dopo la parentesi estiva riprendiamo la quotidianità con i ritmi consueti. La festa dell’esaltazione della Santa Croce, il 14 settembre, è un’occasione di grazia per affrontare un nuovo anno sociale con passo rinnovato: unificati con noi stessi e in armonia con la realtà in cui siamo inseriti.

La festa della Santa Croce è molto cara a noi piccoli fratelli di Jesus Caritas, perché la parrocchia in Limiti di Spello, dove è nata la nostra comunità, è dedicata alla Santa Croce, come anche l’abbazia di Sassovivo dove viviamo.

La Croce, per noi cristiani, è il punto di riferimento per orientare il nostro essere nel pellegrinaggio che siamo chiamati a compiere.

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La Revisione di Vita, scuola di fraternità. Manuel POZO OLLER

Ritiro Fraternità Sacerdotale
Iesus Caritas di Spagna

Galapagar, Madrid, agosto 2022

I Cosa dice il Direttorio?

«È soprattutto nella Revisione di vita che la fraternità esercita la sua funzione di regola di vita. Si parla molto di revisione di vita, ma si indicano realtà diverse: diversi scambi, studi evangelici, revisione di vita apostolica. Per noi, in fraternità, il Raevisione di vita è un atto di fede comune, in cui condividiamo eventi, preoccupazioni, speranze e delusioni, una lettura comune della vita per scoprire in essa le chiamate del Signore (…)
La RV è, prima di tutto, uno sguardo contemplativo sull’azione dello Spirito Santo nella nostra vita. E nello stesso tempo è il mezzo di una conversione permanente che deve arrivare anche al meglio di ciascuno, per essere sempre disponibili alle chiamate del Signore, proprio là dove non erano attese, dove non avevamo visto né ascoltato lui fino ad ora. La RV ci aiuta a scoprire il Signore che per noi è sempre più grande, sempre diverso e perfino sconcertante.
C’è unità di processo tra la Revisione di Vita e gli altri mezzi della Fraternità. La RV si prepara preferibilmente nel deserto, sempre nella preghiera e, se possibile, per iscritto. È meglio non farlo che improvvisarlo. Presuppone un clima di preghiera, di ascolto della Parola di Dio, di attenzione reciproca. Non c’è bisogno di temere i momenti di silenzio. Dobbiamo avere il coraggio di interrogarci, con delicatezza, ma francamente, senza timore di tensioni e possibili confronti. La falsa amicizia è la morte delle vere recensioni di vita e quindi della fraternità.
Fare una RV implica l’impegno di ciascuno a realizzare insieme gli appelli ricevuti. Ognuno deve sentirsi responsabile e solidale degli altri.
Un’autentica rassegna di vita può introdurci al mistero della morte e risurrezione di Cristo che opera in noi. E, a volte, ci condurrà al sacramento della riconciliazione».

II Comprendere la RV come scuola di ascolto, discernimento e fraternità

Insieme all’adorazione, è il punto forte del Ritiro.
Il suo obiettivo è aiutarci ad avere una visione contemplativa della vita, della realtà. Guarda la vita attraverso gli occhi di Dio.
Non è una semplice tecnica di incontro fraterno o di gruppo. Cerca di educare un cuore contemplativo.

Non è, quindi, né confessione né direzione spirituale. nessuno strumento per capire o interpretare.
Si tratta di:
1. Un modo per cercare la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, parlando con i nostri fratelli perché, sulla base della ricerca, ci aiutino a trovare la volontà di Dio. Non è chiedere consiglio, ma discernere insieme. Il camper è preparato in adorazione e silenzio
2. Un modo di leggere il Vangelo nella vita degli uomini e un modo di leggere il Vangelo nella Chiesa. Leggi nei fatti, e in gruppo, i moti dello Spirito.
3. Un incontro con Gesù oggi, un Gesù che vive nelle realtà del mondo e degli uomini di oggi.
4. Una domanda sul mio modo di essere e di vivere, attraverso ciò che vivono gli altri.
5. Una partecipazione fraterna alla vita dei fratelli.
Come ti prepari?
Si prepara all’adorazione e al silenzio. Un tempo di silenzio in cui si mescolano fatti di vita e adorazione.

III Vita fraterna e RV

Nella Fraternità, la RV deve essere anche condividere il modo in cui la rilettura della vita ci riporta alle intuizioni di Charles de Foucauld e della Fraternità: adorazione, Vangelo, sollecitudine per i poveri, essere fratelli, come Gesù.

* Il suo fondamento teologico è l’esperienza biblica che il Signore sta condividendo con il suo popolo e con coloro che formano la sua stessa storia, facendo della storia di ciascuno una storia di salvezza. Quello sguardo contemplativo ci aiuterà a imparare a vedere il doppio volto di ogni situazione. C’è un primo aspetto che vediamo, e sullo sfondo un tocco di Dio.
* Oltre ad essere la materia che guardiamo in modo contemplativo, è il mezzo di una conversione permanente. Ogni volta che andiamo alla RV, andiamo in atteggiamento di conversione, pronti a vedere quale parte di noi deve cambiare, quella degli altri, per aiutarli a leggere la strada.
* Vivere insieme la RV è vivere un’esperienza di Dio, enorme, attraverso le situazioni che stiamo presentando nella RV: vediamo la provvidenza di Dio e la sua amicizia.
* Questo è il motivo per cui a volte provocherà un ringraziamento. Altri, una richiesta di perdono, o una richiesta di aiuto per realizzare ciò che vediamo.
* Le parole sono importanti quanto i silenzi. Senza fretta. Ci sono silenzi interessanti, di uno o del gruppo, da rispettare, interiorizzare, chiedere aiuto, far affondare ciò che sentiamo. Dobbiamo rispettare il ritmo che ci richiede una comunicazione seria.

Manuel POZO OLLER, fraternità di Spagna

PDF: La Revisione di Vita, scuola di fraternità. Manuel POZO OLLER it