Piccoli Fratelli di Jesús Caritas, agosto 2023

Carissimi, la vita è un dono di cui rendere grazie, dare lode a Dio. L’esistenza nel suo svolgersi quotidiano è tutta qui, quasi un allenamento a quello che ci attende nella nascita al cielo, quando abiteremo l’eternità.

San Pietro, nella sua prima lettera, scrive: «Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di
lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa» (1 Pt. 2,9).

La vocazione della Chiesa, di ogni singolo cristiano è «proclamare le opere ammirevoli di Lui»; l’incontro con Gesù si apre alla lode.

Tutto il nostro essere è una lode a Dio: affetti, intelligenza, corpo, librandosi nel tempo e negli spazi della quotidianità. Molto spesso l’attenzione più che all’essere, è posta al fare.

La partecipazione alla Messa è, da molti, avvertita più come una tradizione che come risposta a una chiamata da parte dell’Amato.

La comunità cristiana viene riconosciuta per le sue opere sociali e non per il suo anelito al soprannaturale, al totalmente Altro; non potrebbe essere diversamente in un mondo asservito alla tecnica e all’economia.


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Piccolo Fratelli di Jesus Caritas, luglio 2023

Carissimi, l’estate è arrivata con le sue vacanze, i suoi pellegrinaggi, i suoi cammini ma anche le solitudini, rese più difficili dal caldo e dallo spopolamento delle città.

Dopo le restrizioni e i timori della pandemia, nasce naturale il desiderio di uscire, di sperimentare il sorriso della condivisione, la gioia di vivere, il ritrovare se stessi. Un tempo senza scansione di orari, di appuntamenti, di ansia da prestazione.

Liberi di immergersi nella natura, montagne, mare; di visitare città d’arte; di incontrare, soprattutto per chi può oltrepassare i confini, altri popoli con le loro bellezze e culture; riscoprire nella gratuità dei rapporti familiari, e con gli amici, l’aspetto giocoso, ludico della vita, la capacità di ascolto, la dimensione del silenzio luogo
del pensiero che precede il parlare e l’agire. Quasi inconsapevolmente, si vive un percorso interiore, dalla testa al cuore, un balsamo per guarire dalla routine quotidiana, usurata da modelli imposti, dall’omologazione, di cui i mezzi di comunicazione sociale sono i virus contagiosi. Un andare all’essenziale, direbbe don Lorenzo Milani: “I care”, letteralmente “Mi importa, ho a cuore”, presa di coscienza, responsabilità, prendersi a cuore.


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