Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, marzo 2025

Carissimi,

eccoci già pienamente immersi nel tempo di Quaresima di quest’anno giubilare. Anno di gioia, certo nella fede, per quanto immerso in tante tenebre, in tanto male! Vedere anche papa Francesco sofferente sembra un’ulteriore fatica a sostenere la gioia in questo tempo.

Eppure la gioia cristiana è proprio di questo tipo, spunta dalle tenebre, dalla sofferenza… come Pasqua. Quindi le tenebre sono la materia prima che Gesù trasforma. Quando ero piccolo girava una barzelletta-indovinello stupida, che diceva: lo sai perché Gesù quando è nato stava con Maria e Giuseppe e quando è morto era tra i ladroni?… perchè Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi!


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Proposta di REVISIONE DI VITA. Quaresima 2025, Aurelio SANZ BAEZA

“Attraverso il deserto, Dio ci conduce alla libertà” è stato il motto del nostro Papa Francesco per la Quaresima 2024.

Uscire dalla schiavitù e, lungo il cammino, lasciarci guidare da Dio, imparando dai nostri errori; una vita piena di eventi e di persone che incontriamo o che ci accompagnano nella nostra Nazareth quotidiana.
Il Signore ci chiama durante questa Quaresima 2025 a non fuggire dalle realtà del mondo, di cui facciamo parte. Usciamo dalla bolla delle nostre idee, delle nostre certezze… Il Signore vuole che siamo felici, non che siamo vincitori; consegnati, non vittime; attenti agli altri, non guardie del corpo per noi stessi; figli della luce, non abbagliati da nulla.

Durante la Quaresima, Dio può spingerci a rivedere la nostra vita come esseri umani in un mondo ferito, come credenti in Gesù (membri della Chiesa) e come fratello all’interno della nostra fraternità.

Nel nostro mondo

Nelle situazioni difficili, che crediamo addirittura impossibili da risolvere, scopriamo la nostra impotenza e perfino la nostra rabbia per le gravi ingiustizie subite dall’umanità. Oppure, al contrario, affrontiamo le situazioni con pace. «Solleva il misero dall’immondizia» (1 Sam 2,8), scritto 1.100 anni prima di Cristo. È molto difficile per noi guardare al futuro dell’umanità con ottimismo. La polarizzazione, come risorsa dei potenti, del dio denaro, raggiunge la politica, la cultura, la Chiesa, il mondo del lavoro, tutti gli ambiti. Vogliono che siamo nervosi, tesi, senza pensare o analizzare la realtà.

Come posso aiutare i poveri che mi circondano ad alzarsi dalla spazzatura? Come faccio a ritrovarmi nella spazzatura della mia casa, del mio interno? Trovo forza nella mia fede, in me stesso, nella mia fiducia negli altri, nella mia fiducia in Dio?

Nella nostra Chiesa

Figli della luce non è solo un’espressione molto bella. Come battezzati e come sacerdoti siamo chiamati ad essere figli e testimoni della Luce. “Voi siete tutti figli della luce e figli del giorno. Non siamo della notte né delle tenebre» (1 Ts 5,5), ma a volte le speranze si spengono, i motivi per essere felici si condividono con la luce che portiamo dentro e con la luce del Vangelo. Nelle nostre vite potrebbero verificarsi usura o disincanto. La luce di Gesù, il Risorto, non si spegne mai.

Come mi posiziono nella Chiesa, di fronte agli appelli del Sinodo, alla speranza di una Chiesa rinnovata? Quale luce ricevo dalla Chiesa, dalla mia diocesi, dalla mia parrocchia? C’è qualche lampada che non mi serve più, che non illumina più la mia vita? Spengo la luce degli altri?

Nella nostra fraternità

La fraternità è lo spazio umano in cui possiamo esprimerci così come siamo, senza travestimenti.
Non si tratta di un gruppo di amici single che si riuniscono. La fraternità ci aiuta a vivere una spiritualità e una pratica basate sulle intuizioni di Charles de FOUCAULD: contemplazione, azione, lavoro, dedizione ai più poveri, stile di Nazareth nella vita personale e pastorale, vita condivisa negli incontri, nella revisione di vita, nel culto e nel deserto.«Abbiate gli stessi sentimenti gli uni verso gli altri» (Rm 12,16a) La fraternità è una ricchezza umana condivisa tra i sacerdoti chiamati ad evangelizzare. La nostra fraternità non è una congregazione religiosa, né tantomeno un’appartenenza robotica a un gruppo nel carisma di Charles de FOUCAULD.

Cosa trovo nella mia fraternità per essere fedele alla chiamata di Gesù? L’incontro fraterno è per me una priorità? Dalla mia vita e dalle mie realtà, cosa offro, cosa dono? So ascoltare i miei fratelli, mi preoccupo per loro, come posso aiutarli? La fratellanza è plurale: come vivo le differenze tra me e gli altri? In che modo la fraternità mi ha cambiato interiormente come uomo e come sacerdote?

Aurelio SANZ BAEZA,
fraternità di Murcia


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Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, febbraio 2025

Carissimi, i fratelli mi hanno fatto il regalo di poter passare una settimana a Nazaret e li ringrazio davvero tanto. È stato un tempo bellissimo nel quale, anzitutto, ho potuto pregare molte ore nella cappella dove ha pregato frère Charles, poi ho potuto incontrare e condividere tanto con i nostri tre fratelli Alvaro, Roberto e Giovanni Marco e, novità inaspettata, conoscere un po’ meglio alcuni dei nostri amici arabi. Le altre volte che ero stato a Nazaret ne avevo sentito parlare e li avevo visti, ma stavolta ho potuto fermarmi un po’ di più con loro e nonostante le mie difficoltà linguistiche siamo riusciti a comunicare in qualche modo. Giovanni Marco ha fatto da interprete e tra arabo, inglese, francese e qualche gesto abbiamo fatto belle chiacchierate.L’incontro che mi è restato più impresso è stato quello con Shakib, di origine libanese, cristiano cattolico maronita, direttore in pensione di una scuola a Nazaret, sposato, nonno e chissà quante altre cose che non so. Insomma quest’uomo (ah è anche l’insegnante di arabo di Roberto) lunedì viene, mi chiede di parlare con tutti noi fratelli.


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Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, gennaio 2025

Carissimi,

tra pochissimi giorni nella nostra diocesi di Foligno ci sarà un evento molto particolare, cioè la riapertura della Chiesa Cattedrale di San Feliciano. È stata chiusa nel 2016 a causa dei danni del terremoto di Amatrice e Norcia, dunque sono stati più di otto anni di attesa.

A Foligno c’è un legame particolare della Cattedrale con la città… Tutti noi fratelli lo abbiamo notato nel tempo. Sarà perché storicamente la città è sorta intorno alla tomba di San Feliciano, spostandosi dall’originaria Forum Flamini proprio per crescere intorno a quel luogo. Sarà per la sua posizione di passaggio per cui una visita ci scappa facilmente. Sarà per la devozione al Santo che veramente lascia quasi stupefatti: il 24 gennaio qui a Foligno è davvero un giorno speciale!


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Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, dicembre 2024

Carissimi,

questo numero natalizio di JesuscaritasQ non poteva non essere dedicato che al novantesimo compleanno di fratel Gian Carlo! Abbiamo gioito di questo giorno in fraternità e insieme a tanti amici. Per l’occasione è venuto il nostro amico don Angelo (il Card. De Donatis) che ha celebrato con noi l’Eucaristia. La sua bellissima omelia la troverete di seguito in queste pagine. Rendiamo lode al Signore per tutti i suoi doni!

Ma il Natale si avvicina e non possiamo dimenticarci di questo. Non pretendo di essere io a ricordarvelo chiaramente… Sono certo che ve ne siate accorti da soli.

È vero che ci lamentiamo che il “nostro” Natale sia stato ormai divorato dal consumismo paganeggiante che si è impadronito delle luci, della neve, del panettone, di babbo Natale, dell’atmosfera di festa… cercando di farci dimenticare del vero motivo per cui celebriamo questa festa. Ma è altrettanto vero che, almeno a me, tutto questo non fa che ricordarmi
che arriva il Natale di Gesù.

Basta che vedendo le lucine splendere nei bui pomeriggi di dicembre, io accenda il pensiero che la Luce è venuta nel mondo anche se le tenebre non l‘hanno accolta.

Basta che vedendo la pubblicità del panettone, io pensi a quanto è dolce il pane della Vita Eterna che è il bambinello che giace nella mangiatoia.


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