Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, dicembre 2024

Carissimi,

questo numero natalizio di JesuscaritasQ non poteva non essere dedicato che al novantesimo compleanno di fratel Gian Carlo! Abbiamo gioito di questo giorno in fraternità e insieme a tanti amici. Per l’occasione è venuto il nostro amico don Angelo (il Card. De Donatis) che ha celebrato con noi l’Eucaristia. La sua bellissima omelia la troverete di seguito in queste pagine. Rendiamo lode al Signore per tutti i suoi doni!

Ma il Natale si avvicina e non possiamo dimenticarci di questo. Non pretendo di essere io a ricordarvelo chiaramente… Sono certo che ve ne siate accorti da soli.

È vero che ci lamentiamo che il “nostro” Natale sia stato ormai divorato dal consumismo paganeggiante che si è impadronito delle luci, della neve, del panettone, di babbo Natale, dell’atmosfera di festa… cercando di farci dimenticare del vero motivo per cui celebriamo questa festa. Ma è altrettanto vero che, almeno a me, tutto questo non fa che ricordarmi
che arriva il Natale di Gesù.

Basta che vedendo le lucine splendere nei bui pomeriggi di dicembre, io accenda il pensiero che la Luce è venuta nel mondo anche se le tenebre non l‘hanno accolta.

Basta che vedendo la pubblicità del panettone, io pensi a quanto è dolce il pane della Vita Eterna che è il bambinello che giace nella mangiatoia.


📑 Leggete il documento completo in PDF: JCQ_12_2024 HR

Gian Carlo SIBILIA, piccolo fratello di Jesus Caritas: 90 anni

Testimoni. «Vita fraterna e preghiera: fra Umbria e Nazaret con de Foucauld e Carretto»

Gian Carlo Sibilia, fondatore dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, compie 90 anni. E racconta l’incontro con i “profeti” che hanno acceso in lui (e in tanti altri) l’amore per Cristo e la Chiesa

«Ho incontrato nella mia vita molte persone, sacerdoti e laici, che mi hanno fatto del gran bene. Però la persona che ha inciso fortemente sul mio crescere davanti a Dio e agli uomini è stata la mia mamma, che mi ha insegnato ad amare Gesù». Domani, 27 novembre, fratel Gian Carlo Sibilia compie 90 anni. Fondatore dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, una delle comunità religiose sparse per il mondo che si rifanno all’insegnamento di san Charles de Foucauld – che il prossimo 1° dicembre la Chiesa ricorda nel calendario –, dall’abbazia millenaria di Sassovivo, sede del priorato, posta alle pendici del monte Serrone, sopra Foligno (Perugia), vive e continua la sua missione di innamorato del Vangelo, con allegria e naturalmente con gli acciacchi dell’età.


📑 Leggete il documento completo in PDF: Gian Carlo SIBILIA, piccolo fratello di Jesus Caritas. 90 anni

Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, novembre 2024

Carissimi, correva l’anno 2012 e durante l’Oratorio estivo con i bambini, avevamo chiesto di scrivere delle letterine a Gesù sull’esempio di Nennolina (Antonietta Meo, bambina morta nel 1937 a quasi sette anni, della quale è in corso la causa di beatificazione) e una bambina scriveva:

Caro Gesu’, oggi ti voglio raccontare la mia prima importante comunione. Per me la comunione e’ un evento molto forte e intenso tra me e Gesu’. La cosa piu’ bella di questo evento e’ quando ho preso l ’ostia, cosi’ mi sono sentita a casa, accolta come una persona unica e importante. L’ostia e’ il tuo corpo, quindi io ti ho accolto come tu hai fatto con me in questi dieci anni.

Cosi’ mi hai donato la speranza che questo mondo cambiera’ e la pazienza di aspettare un minimo cambiamento. Oltre mi sono ancor piu’ allegrata quando ho potuto abbracciare i miei parenti, che purtroppo vivendo lontano, non vedevo da tanto. JesusCaritasQ 11/2024 – 2

Per adesso, ti chiedo di proteggermi e di proteggere anche la mia famiglia che amo. Si’, anche le persone che mi stanno antipatiche. Perche’, come me, devono essere perdonate da te e avere un’altra opportunita’ per esprimersi. Fa’ salire tutti sulla tua arca per la salvezza.

Bacioni , S.S.

PS Come sta Maria (la tua mamma)? Spero bene, voglio bene anche a Lei e ricordati di fare compagnia al nonno.

Volevo scrivere qualcosa sulla Speranza, il tema dell’ormai vicinissimo Giubileo e la letterina ci parla proprio di questo!

Quando pensiamo alla Speranza ci ricordiamo deglistriscioni appesi sui balconi durante il Covid: “andrà tutto bene”.

Papa Benedetto XVI scrivendo una bellissima lettera sulla Speranza, intitolata Spe Salvi, cercava di aiutarci a capire cosa fosse la vera Speranza con la S maiuscola e diceva:

In questo senso è vero che chi non conosce Dio, pur potendo avere molteplici speranze, in fondo è senza speranza, senza la grande speranza che sorregge tutta la vita. La vera, grande
speranza dell’uomo, che resiste nonostante tutte le delusioni, può essere solo Dio – il Dio che ci ha amati e ci ama tuttora «sino alla fine», «fino al pieno compimento».

La vera Speranza è solo quella che viene da Dio! E S.S., la bambina del 2012 (che ora magari starà facendo l’Università), lo aveva capito bene facendo la prima comunione. È il sentirti amato da Gesù che ti fa conoscere la Speranza vera, è il sentirti custodito da Lui che ti fa sperare.

Riprendo due pezzetti della letterina: «La cosa più bella di questo evento è quando ho preso l’ostia, così mi sono sentita a casa, accolta come una persona unica e importante. L’ostia è il
tuo corpo quindi, io ti ho accolto come te hai fatto con me in questi 10 anni. Così mi hai donato la speranza che questo mondo cambierà e la pazienza di aspettare un minimo cambiamento». Roba da Santi scrivere queste cose, solo un bambino poteva riuscirci: sentirsi amati come una persona unica e importante…questo ti dona la Speranza vera!

E poi: «ricordati di fare compagnia al nonno». Ecco la Fede autentica da bambini che dovremmo desiderare per noi… un Dio al quale chiedere di fare compagnia a nonno che sta in Paradiso!

Allora impariamo dai bambini la Speranza e godiamocela!

Gabriele, fratello priore


Leggete il documento completo in PDF: JCQ_11_2024 HR