IESUS CARITAS, BUON NATALE

Piccolo Dio fatto uomo occupano un posto importante nella nostra casa e i nostri cuori.

Con questo video e la canzone di Natale, vi auguro dal mio cuore buon Natale .

Suo autore, Kini FERRANDO, è un sacerdote della diocesi di Cartagena, Spagna, e prete della parrocchia di San Diego, Cartagena. Cantante-songwriter e buon pastore, un uomo devoto alla causa degli ultimi.

Grazie, Kini, per questa canzone che parla della speranza, pace, amore riversato nei cuori di coloro che hanno bisogno di essere amato.

Con la gioia di essere in grado di contemplare al posto dei poveri, a Betlemme, nella betlemme dei nostri quartieri, villaggi e città, Dio fatto carne che encamps tra noi e ci offre che anche il suo povero e umile posto, il mio desiderio per la pace a tutti i fratelli della fraternità da tutti e cinque i continenti.

Aurelio, fratello responsabile

Perín, Cartagena, Murcia, Spagna, 23 Dicembre 2016

PDF: IESUS CARITAS, BUON NATALE. ital

Lettera d’Avvento 2016, fratello responsabile

Carissimi fratelli,

adviento_2016_001non è questo il momento di fare discorsi, o di offrire brillanti idee: l’Avvento parla da se stesso; è il tempo per approfondire la nostra speranza. Gesù è vicino, l’annunciato dai profeti e l’atteso da un popolo disperato. L’avvento è la parola data al popolo dai profeti, la voce di Giovanni Battista, il messaggio della vita per gli uomini e donne che, in molte parti del mondo, hanno dato o stanno dando la propria vita per Gesù. Anche oggi è la voce di quanti lavorano per un mondo solidale e in armonia.

Ascoltiamo sempre la voce del portatore di buone notizie, dei cambiamenti che rendono questo mondo un luogo sacro per tutti: la Terra, con tutti gli esseri umani, con i propri diritti e libertà. La voce che ci trasmettono i più poveri che attendono una risposta ai loro problemi, adviento_2016_002gli esiliati per le guerre – immigranti forzati -, fino agli uomini e donne che sono nei campi dei rifugiati, negli ospedali, nelle case per anziani, nelle case di accoglienza… le persone che incontriamo con problemi psichici, la gente che ricorre a noi in cerca di una parola di consolazione: ascoltiamo la loro voce.

Asoltiamo la voce dalla Parola, l’impegno di Dio con il mondo. I testi di ogni domenica d’Avvento sono un richiamo ad approfondire i desideri di Dio, che continua ad infiammare i nostri cuori.

adviento_2016_003Ascoltiamo i fratelli e le sorelle della Famiglia di Carlo de FOUCAULD sparsi nel mondo celebrando in questi giorni il Centenario. Una gioia, un’altra buona notizia per la Chiesa e per coloro, senza considerarsi parte della chiesa, convivono con noi, condividono la nostra mensa, le nostre strade o la nostra amicizia: fratel Carlo è il maestro d’amicizia e di vicinato -missionario povero tra i poveri-. Il Centenario della sua Pasqua il prossimo 1 dicembre è il tempo per ringraziare il Signore per quest’uomo inquieto e cercatore della sua volontà. Il seme caduto in terra è germogliato e ha dato frutto: un frutto che rimane e continua a dare adviento_2016_004semi, è pura vita. Ognuno di noi, come fraternità sacerdotale, siamo chiamati a seminare non riti religiosi, ma la nostra vita di fratelli tra fratelli, tra la gente che accompagniamo e serviamo. L’universalità della sua testimonianza ci invita ad uscire dai nostri schemi prefabbricati e tornare a Nazaret: a tornare sempre al Vangelo come forma di vita, di pensiero e d’amore. La morte di Carlo de FOUCAULD è stata la rivelazione del suo amore a Gesù fino all’estremo, senza desiderarla, senza pianificare la propria fine; semplicemente è stato un morire per Dio e nel cammino di ricerca che mai cessò fino a questo momento, inviato agli ultimi, come missionario adviento_2016_005atipico.

Per la famiglia Carlo de FOUCAULD celebrare il Centenario in questo anno 2016 è ricordare il trionfo di Gesù sulla morte e condividere la gioia della risurrezione. Ci sentiamo immersi nella sua Pasqua, in questo Avvento in cui ascoltiamo anche la sua voce, che in qualsiasi idioma e nella diversità dei linguaggi si manifesta – quello della preghiera, quello della speranza, quello della pace, quello dell’umiltà…-, ci ricorda che siamo piccoli. La sua amicizia e identificazione con Gesù rafforza in noi questa identità /preghiera, deserto, ascolto econdivisione nella revisione di vita, lavorare per e con i poveri, la sua vita a Nazaret, essere fratello..)

adviento_2016_006Terminato l’Anno Giubilare della Misericordia, papa Francesco ci spinge a continuare nella costruzione di un mondo forte di fronte al male che danneggia il cuore umano con la Lettera Apostolica Misericordia et misera, spargendo pace, e ricordando dal suo titolo che da Gesù siamo perdonati dai nostri “adulteri” e infedeltà, a essere fratelli di tutti, seminatori di pace e gioia, comunicatori di perdono e di amore di Dio. Che ci sbagliamo e che siamo peccatori – tanto quanto la donna adultera in GV 8,1-11-, è evidente se adviento_2016_007ascoltiamo il nostro cuore e facciamo un buon esame di coscienza. Però non è il peccato, l’infedeltà e l’”adulterio” ciò che dobbiamo purificare per sentirci liberati dalla colpa: è più importante non tirare pietre, non giudicare e dedicare tutta l’energia per costruire il Regno e, come fraternità e gruppo di fratelli, mettere il nostro impegno alla luce del Vangelo e coinvolgerci per fare qualcosa di buono per aiutare gli altri.

adviento_2016_008Ricordando il nostro impegno come equipe internazionale della fraternità, come abbiamo scritto nella lettera di Kansas City, ricordo a tuitti l’importanza di realizzare il QUESTIONARIO dI Bangalore, inviato a tutti i responsabili e presente nella nostra pagina iesuscaritas.org E’ impegno di ogni fraternità preparare l’assemblea mondiale di gennaio 2019, con contributi a partire dalla vita per avere una buona base di lavoro, reale, senza teorie, che parli della nostra identità, della nostra missione come presbiteri diocesani, ai quali la testimonianza di fratel Carlo de FOUCAULD ha dato un senso e una luce come regalo di Dio, come manifestazione dell’amore del cuore generoso e sensibile di Gesù palpitante in ogni eucarestia che celebriamo, che palpita nel seno delle famiglie, dei malati, dei vecchi, dei poveri e degli oppressi. Vogliamo ascoltare a Bangalore il battito di ogni fratello e di ogni fraternità.

Vi invito ancora una volta a collaborare con la nostra pagina iesuscaritas.org che è lo strumento di comunicazione di tutte le fraternità. Inviatemi notizie, articoli, gioie….E’ anche importante comunicare gli eventi per l’AGENDA (retiri, incontri, Mese di Nazaret, esperienze interfamiliari o interreligiose…) Grazie.

In questo Avvento 2016, al termine dell’Anno Giubilare della Misericordia e del Centenario della Pasqua di fratel Carlo, Gesù ci benedica e ci riempia il cuore di gioia, pace e speranza.

adviento_2016_009Così ve lo desidero. Un gran abraccio fraterno e fiducioso.

Aurelio SANZ BAEZA, fratello responsabile

Perín, Cartagena, Murcia, Spagna, 27 noviembre 2016,
prima domenica d’Avvento

(Grazie, Mario, per la traduzione)

PDF: lettera-davvento-2016-fratello-responsabile-ital

L’immigrazione clandestina, Jacques GAILLOT

L’Europa è diventata il primo continente in arrivo di immigrati. Di fronte a un movimento senza precedenti dopo la seconda guerra mondiale.

Le tragedie umane si verificano nel Mediterraneo. Gli immigranti successivi singoli chiamare in paesi europei domanda politicamente e giuridicamente. Venti contrari creano un clima di ostilità nei confronti dell’immigrazione.

inmigracion-001Instabilità politica e guerre in Africa e in Medio Oriente rilasciato gli abitanti di questi stati per le strade dell’esilio. Diamo un’occhiata a ciò che è venuto a verificarsi in Siria e Libia!

L’essenza di questo esodo sud-nord attraverso il Mediterraneo attraverso i trafficanti di mafia.

Questi trafficanti diretti in Europa per decine di migliaia di immigrati in condizioni drammatiche, dopo aver estorto con somme di denaro che prendere in prestito tutta la famiglie.

Questi mercanti di schiavi dei tempi moderni non hanno il minimo scrupolo. Si accumulano di uomini, donne e bambini sui vasi inadatti, causando a volte essi stessi il naufragio.

Queste tragedie sono una grande sfida lanciata alla dignità umana e a quelli fondatori di valori dell’Unione Europea.

Le pareti della vergogna:

inmigracion-002Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, si è creduto che non sarebbe stato per vedere quel rilancio più pareti in Europa. Ma la mancanza di sicurezza e la strategia della paura fanno decidere pareti anti-immigrati, il filo spinato, muri della vergogna. Non proteggere gli immigrati, proteggere i confini.

Rafforzamento voluto dall’Unione europea per i mezzi di controllo non impedisce che ondate di immigrati continuano a venire in Europa. Ma a quale prezzo! I rischi sono ingrossati, reti dei trafficanti sono rinforzati, peggiora la situazione dell’uomo…

Paesi come Polonia e Ungheria richiamare la “sovranità nazionale”, ma la sovranità nazionale non può fare fronte ai problemi che riguardano in Europa come dell’immigrazione o del clima del pianeta. La recessione è un vicolo cieco. È un’illusione pensare che la sovranità nazionale può essere “da solo”. In Unione europea rende mancanza una sovranità “solidarietà”, dove ogni stato prende la sua parte di loro gli interessi europei e mondiali.

inmigracion-003Il futuro è nella solidarietà e nella fratellanza.

Nonostante questo contesto difficile e così poco di apertura, le iniziative mettere soprattutto l’umanità.

Così, ONG umanitarie sono dedicati al salvataggio dei rifugiati nel Mediterraneo.

Piccoli paesi che attraversano difficoltà politiche ed economiche sono mostrati solidarietà. Lo slancio di solidarietà del popolo greco è esemplare. L’enorme afflusso di profughi ospitato da Giordania e Libano dovrebbe mettere in discussione la politica di chiusura dell’Unione Europea.

Sono tornato dall’Albania, dove nella capitale, Tirana, hanno ospitato alcuni 3.000 iraniani che erano in pericolo di morte in Iraq, in un accampamento vicino a Baghdad. Grazie ad un’intensa attività diplomatica, che potrebbe essere rilasciati, per raggiungere l’Europa, ma la maggior parte dei paesi europei non ha voluto eseguire l’irrigazione di che li ospitano.

Per non disturbare il governo di Teheran, Albania li ha ricevuti degnamente, mettendo a loro disposizione necessaria per un facile inserimento.

inmigracion-004Germania è stato generoso per accogliere gli immigrati.

Il papa Francesco ha lanciato un appello ai cristiani ad aprire i loro cuori e le loro case per accogliere i rifugiati. Questa chiamata è stata ricevuta. Nella comunità dove sono io, abbiamo ricevuto per avviare un afgano da Kabul e un curdo da Mossul. I due, musulmani. Sua umanità, la sua grazia, il suo senso degli altri, hanno segnato la Comunità. I rifugiati sono una benedizione per coloro che li accolgono.

Sulla terra c’è un’importante responsabilità civica. Numerosi comuni sono impegnati in una politica di accoglienza e ospitalità a fronte di rifugiati. Molte reti di solidarietà dimostrano che la fraternità è possibile.

Il futuro non è la negazione o l’esclusione degli altri. Siamo tutti fratelli chiamati a costruire un mondo dove ognuno vive da altro.

jacques-gaillotJacques GAILLOT,
vescovo di Partenia.
fraternitá sacerdotale Iesus Caritas

PDF: limmigrazione-clandestina-jacques-gaillot-ital