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Archivi autore: Fraternidad Iesus Caritas
(Français) La correspondance entre Charles de FOUCAULD et Marie MOITESSIER
(Español) Horeb Ekumene, n°343
(Español) Propuesta de Celebración del primer aniversario de la canonización de San Carlos de Foucauld. José Luís VÁZQUEZ BORAU
Piccoli Fratelli di Jesus Caritas. Maggio 2023
Maria, dono da accogliere e custodire
Carissimi, nel mese di maggio in tanti luoghi, case, chiese, santuari mariani, si viene attratti dalla Madre di Gesù.
In una strada di campagna, un’edicola con un affresco di Maria con il Bambino in braccio, segno della fede dei nostri “padri”, continua ad essere memoria per il viandante che non è solo nel suo cammino.
Un segno di croce, un saluto: “Ave Maria” e il passo è rinfrancato nel pellegrinaggio quotidiano. La grata di protezione del dipinto viene aperta nella sera tiepida, allietata dal profumo dei fiori, accorrono persone, mani provate dal lavoro dei campi stringono il rosario: fede incarnata nel quotidiano, il rito si perpetua nel mese dedicato a Maria.
Il nostro rapporto con la Vergine di Nazareth non è una semplice devozione o l’aggiunta dell’aggettivo mariano per indicare una spiritualità, ma vivere l’affidamento voluto da Gesù, dall’alto della croce, a sua Madre, del discepolo amato, come narra il Vangelo di Giovanni (19,26-27): “Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: Donna, ecco tuo figlio! Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.”
Leggete il documento completo in PDF: Piccoli Fratelli di Jesus Caritas. Maggio 2023
(Español) Desierto, espacio de soledad y silencio. Horeb Ekumene, mayo 2023
(English) Diary of Matthias KEIL, Rome, 13-25 Mai 2022. Canonization Charles de FOUCAULD and international council in Graz
Lettera di Eric, 15 maggio 2023
(In occasione del primo anniversario della canonizzazione di Fratel Charles de Foucauld)
” Lui (fratello Carlo) capì che Dio voleva che lui dissodasse un sentiero in modo che gli altri potessero piantare meglio. Ma pensava solo ad annunciare il Vangelo al popolo del Sahara. Non aveva idea che Dio stesse operando attraverso di lui per preparare un dono per tutta la Chiesa. (Arcivescovo di Marsiglia, Francia, predicazione su Fratel Carlo in cammino verso la canonizzazione)
Cari fratelli,
A tutti voi cordiali saluti fraterni!!!
Come sta andando per voi in questo momento? Quali sono le esperienze significative di gioia, di crescita, di trasformazione nella vostra vita personale, nelle vostre amicizie con i fratelli-sacerdoti della vostra diocesi, nel vostro ministero verso le persone delle periferie? Quali sono gli spazi di scoraggiamento, stagnazione e lotta? Come ve la cavate? A chi vi rivolgete per chiedere aiuto? Dove vi conduce lo Spirito nella vostra determinazione ad essere un missionario gioioso di Cristo risorto? Come progredite nella disciplina dell’adorazione quotidiana, della revisione di vita, della giornata nel deserto, della meditazione del Vangelo e della partecipazione alle riunioni mensili? In che modo queste pratiche spirituali rafforzano il vostro impegno per la chiamata ad essere un fratello universale, una presenza gentile, un compagno contemplativo, un predicatore profetico, un discepolo missionario di Gesù di Nazaret sulle orme di fratel Carlo?
Vi pongo umilmente queste domande. Le domande sono come una bussola per l’anima che cerca il Vero e il Bene in mezzo ai percorsi complessi, diversi e confusi del nostro mondo. Onestamente, lotto con voi su questi temi. Proprio in questa tensione, la grazia di Dio opera incondizionatamente per intenerire i nostri cuori. La chiave è tenere la domanda abbastanza a lungo fino a quando non ci spoglia di tutto ciò che non è vero e buono in noi. I membri dell’A.A. hanno questo da dirci: tornate sempre a praticare. Non siamo esseri umani “super” che vivono sempre del nostro ideale. No, siamo pastori feriti, deboli che spesso vivono delle nostre fragilità e inadeguatezze, eppure siamo tanto amati e chiamati ad amare come il Maestro.
Fratelli, ho l’opportunità di scrivervi mentre celebriamo il primo anniversario della canonizzazione di Fratel Carlo. Ho assistito alla gioia e al giubilo dell’anno scorso in Piazza San Pietro a Roma. È stato un momento Kairos non solo per noi, ma ancor di più per la Chiesa universale. Quando il suo nome è stato annunciato all’inizio dell’Eucaristia, dal popolo si sono uditi applausi gioiosi e forti applausi di affermazione e gratitudine a Dio. Ora, la stessa gioia euforica è vissuta nel ‘cronos’ degli atti concreti, piccoli ma decisivi, di testimonianza profetica nelle periferie, ispirati al messaggio contemporaneo di fratel Carlo. La chiamata del Sinodo sulla sinodalità ci invita a partecipare a un cammino universale come pellegrini (non turisti), tutti fratelli e sorelle, camminando fianco a fianco, collaborando, discernendo e ascoltandoci a vicenda dove lo Spirito guida il nostro mondo oggi.
Durante la nostra preparazione l’anno scorso, noi dell’equipe internazionale abbiamo chiesto con voi – in che modo la canonizzazione ha influito su di voi? Ora, un anno dopo, chiediamo con voi qualcosa di più specifico – ora che Fratel Carlo è stato riconosciuto come un dono alla Chiesa, cosa dobbiamo fare per condividere questo dono con altri che sono persi, tiepidi, curiosi, simpatizzanti ma desiderosi di approfondire la sua spiritualità. Come il mandato degli Apostoli dopo la risurrezione di diffondere la notizia che Egli è vivo, siamo stati chiamati a smettere di essere troppo introversi per diventare più aperti, a camminare in territori sconosciuti, a partire da un semplice incontro personale nella tomba delle nostre perdite, nel deludente cammino verso la nostra Emmaus o nello spezzare il pane con i poveri e gli emarginati. Fu lo Spirito di Cristo risorto che li spinse ad essere missionari coraggiosi, instancabili e gioiosi. E noi? Qual è la nostra storia? In che modo siamo stati entusiasti della nostra missione di trasmettere il dono? Come potremmo iniziare incontri personali con i fratelli sacerdoti della nostra diocesi con fratelli al di fuori della nostra diocesi o del nostro paese? Come svolgere la missione con gli altri rami della Famiglia Spirituale in spirito di collaborazione fraterna e corresponsabilità nel donare?
Nelle Filippine ci siamo organizzati con gli altri membri della Famiglia Spirituale e ci siamo impegnati ad essere compagni di pellegrinaggio, riconoscendo i nostri doni unici ma chiamati a testimoniare l’unità, le amicizie sociali, la condivisione fraterna, la corresponsabilità nel cammino di una vita di discepolato missionario e fedeltà al carisma di Fratel Carlo.
E voi e la vostra fraternità locale, le fraternità nazionali e continentali? Dove siete guidati dallo Spirito? Cosa devi fare? Non potevamo semplicemente sederci e lavorare dietro il nostro piccolo mondo senza preoccuparci della realtà più grande del Regno di Dio qui e ora.
Possa la venuta dello Spirito come lingue di fuoco accendere i nostri cuori mentre iniziamo il compito di svolgere la missione come nostro fratello Carlo. Sebbene le cose non gli fossero sempre chiare, dove andare e cosa fare, non si fermò mai nell’ambivalenza e nella tiepidezza. Al contrario, la sua passione di imitare l’amore di Dio in Gesù di Nazaret lo consumò così tanto da lottare instancabilmente contro ogni condizione umana che ci separa da Dio, dai poveri e gli uni dagli altri. San Charles de Foucauld, prega per noi!!