Carissimi, correva l’anno 2012 e durante l’Oratorio estivo con i bambini, avevamo chiesto di scrivere delle letterine a Gesù sull’esempio di Nennolina (Antonietta Meo, bambina morta nel 1937 a quasi sette anni, della quale è in corso la causa di beatificazione) e una bambina scriveva:
Caro Gesu’, oggi ti voglio raccontare la mia prima importante comunione. Per me la comunione e’ un evento molto forte e intenso tra me e Gesu’. La cosa piu’ bella di questo evento e’ quando ho preso l ’ostia, cosi’ mi sono sentita a casa, accolta come una persona unica e importante. L’ostia e’ il tuo corpo, quindi io ti ho accolto come tu hai fatto con me in questi dieci anni.
Cosi’ mi hai donato la speranza che questo mondo cambiera’ e la pazienza di aspettare un minimo cambiamento. Oltre mi sono ancor piu’ allegrata quando ho potuto abbracciare i miei parenti, che purtroppo vivendo lontano, non vedevo da tanto. JesusCaritasQ 11/2024 – 2
Per adesso, ti chiedo di proteggermi e di proteggere anche la mia famiglia che amo. Si’, anche le persone che mi stanno antipatiche. Perche’, come me, devono essere perdonate da te e avere un’altra opportunita’ per esprimersi. Fa’ salire tutti sulla tua arca per la salvezza.
Bacioni , S.S.
PS Come sta Maria (la tua mamma)? Spero bene, voglio bene anche a Lei e ricordati di fare compagnia al nonno.
Volevo scrivere qualcosa sulla Speranza, il tema dell’ormai vicinissimo Giubileo e la letterina ci parla proprio di questo!
Quando pensiamo alla Speranza ci ricordiamo deglistriscioni appesi sui balconi durante il Covid: “andrà tutto bene”.
Papa Benedetto XVI scrivendo una bellissima lettera sulla Speranza, intitolata Spe Salvi, cercava di aiutarci a capire cosa fosse la vera Speranza con la S maiuscola e diceva:
In questo senso è vero che chi non conosce Dio, pur potendo avere molteplici speranze, in fondo è senza speranza, senza la grande speranza che sorregge tutta la vita. La vera, grande
speranza dell’uomo, che resiste nonostante tutte le delusioni, può essere solo Dio – il Dio che ci ha amati e ci ama tuttora «sino alla fine», «fino al pieno compimento».
La vera Speranza è solo quella che viene da Dio! E S.S., la bambina del 2012 (che ora magari starà facendo l’Università), lo aveva capito bene facendo la prima comunione. È il sentirti amato da Gesù che ti fa conoscere la Speranza vera, è il sentirti custodito da Lui che ti fa sperare.
Riprendo due pezzetti della letterina: «La cosa più bella di questo evento è quando ho preso l’ostia, così mi sono sentita a casa, accolta come una persona unica e importante. L’ostia è il
tuo corpo quindi, io ti ho accolto come te hai fatto con me in questi 10 anni. Così mi hai donato la speranza che questo mondo cambierà e la pazienza di aspettare un minimo cambiamento». Roba da Santi scrivere queste cose, solo un bambino poteva riuscirci: sentirsi amati come una persona unica e importante…questo ti dona la Speranza vera!
E poi: «ricordati di fare compagnia al nonno». Ecco la Fede autentica da bambini che dovremmo desiderare per noi… un Dio al quale chiedere di fare compagnia a nonno che sta in Paradiso!
Allora impariamo dai bambini la Speranza e godiamocela!
Gabriele, fratello priore
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